A livello generale la pubblica amministrazione è fortemente interessata a ridurre le inefficienze presenti nel settore della sanità e dei prodotti farmaceutici. Per influire significativamente sul risparmio immediato dei costi, occorre intervenire attraverso la riorganizzazione di tutta la supply chain della gestione dei beni economali e dei farmaci, con grande attenzione soprattutto al tema della
sicurezza nella somministrazione dei farmaci al paziente, attraverso l'
uso di nuove soluzioni IT e tecnologie RFID.
Le esperienze condotte da alcune A.S.L. (Aziende Sanitarie Locali) in alcune regioni italiane come il Friuli Venezia Giulia, il Veneto, la Lombardia, l’Emilia Romagna e la Toscana dimostrano che possono essere raggiunti risultati significativi adottando un
nuovo approccio nei processi di gestione e nei flussi fisici di farmaci e beni economali, dove oggi in molti casi sono ancora improntati secondo logiche caratterizzate da dispersione e frammentazione.
Cosa è necessario fare?
Non si tratta di progetti astrusi, ma di mettere a fattor comune le best practice avviate in alcune regioni italiane con il partenariato tra pubblico e privato nella gestione di piattaforme logistiche della sanità, da dove vengono approvvigionati ospedali, case di riposo e distretti sanitari. Potrà sembrare strano, ma si tratta di mettere a sistema un modello logistico distributivo che già esiste e funziona, ed è basato sulla
concentrazione degli attuali magazzini in un unico centro servizi a livello di area vasta, dove organizzare tutte le attività oggi polverizzate in una molteplicità di depositi periferici. Risparmio e maggiore sicurezza, dunque, possono essere a portata di mano se in sanità sarà importata la logica di accorpamento e gestione centralizzata già utilizzata efficacemente in altri settori.
Le vere protagoniste della razionalizzazione sono le aree vaste
In termini logistici, l’area vasta si caratterizza per la presenza di
un’unica piattaforma logistica con capacità sufficiente a gestire tutte le famiglie di prodotti destinati alle diverse A.S.L. locali, in sostituzione degli attuali piccoli depositi locali. In particolar modo, questa dovrebbe essere in grado di accorpare in un’unica struttura una serie di funzioni attualmente svolte dalle singole aziende sanitarie. In sostanza un unico hub logistico di area vasta che consente molteplici vantaggi e precisamente:
- contenimento delle transazioni con i fornitori, sia fisiche che contabili;
- contenimento dei costi di struttura e del personale;
- riduzione del livello complessivo delle scorte di farmaci (con possibili ricadute positive anche a livello di singoli reparti ospedalieri);
- messa a norma delle strutture di stoccaggio e dei processi di gestione documentale e fisica in riferimento alla tracciabilità dei prodotti e relative scadenze.