Il settore del trasporto gioca un ruolo fondamentale nell’economia globale, garantendo la movimentazione di merci su larga scala. Tuttavia, con l’evoluzione delle normative ambientali e l’attenzione crescente verso la sostenibilità, il settore è chiamato a ridurre il proprio impatto emissivo e a investire in soluzioni più efficienti e a basse emissioni.
Per raggiungere il traguardo, Bruxelles ha rafforzato il quadro normativo e finanziario, introducendo obiettivi più stringenti per i veicoli, nuove regole sulle emissioni e investimenti sulle infrastrutture. Una trasformazione che tocca direttamente le imprese della logistica e che nei prossimi anni cambierà il modo di muovere le merci in Europa.
Nuovi standard CO₂ per veicoli pesanti
Dal 2024 sono in vigore i nuovi target di riduzione delle emissioni di CO₂ per camion e autobus. Rispetto ai livelli del 2019, i costruttori dovranno abbattere le emissioni medie delle loro flotte del 45% entro il 2030, del 65% entro il 2035 e del 90% entro il 2040. Per gli autobus urbani, la scadenza è ancora più ravvicinata: dal 2035 il 100% dei nuovi mezzi dovrà essere a emissioni zero. Si tratta di traguardi che di fatto spingono il mercato verso camion elettrici a batteria e a idrogeno, affiancati da soluzioni transitorie come i biocarburanti avanzati. Le aziende di autotrasporto si troveranno quindi progressivamente ad aggiornare le flotte con veicoli alternativi, in linea con l’offerta che i costruttori metteranno a disposizione.
Regolamento UE (2019/1242) e revisione 2024 – standard di prestazione CO₂ per camion e autobus: EUR-Lex Regulation (EU) 2019/1242
Euro 7: meno inquinanti, più durata
Accanto al taglio delle emissioni climalteranti, l’UE ha aggiornato anche gli standard sugli inquinanti atmosferici. Con il regolamento Euro 7, adottato nell’aprile 2024, vengono introdotti limiti più severi per ossidi di azoto e particolato, e per la prima volta sono regolamentate le emissioni derivanti da freni e pneumatici. La normativa richiede inoltre che i veicoli mantengano le prestazioni anti-inquinamento per un periodo più lungo di vita utile e introduce sistemi di monitoraggio digitale delle emissioni in tempo reale. Per i camion, l’entrata in vigore è prevista dal 2028 per i nuovi modelli e dal 2029 per tutte le nuove immatricolazioni. Euro 7 rappresenta probabilmente l’ultima generazione di standard per i motori a combustione pesanti, prima della transizione totale verso mezzi a zero emissioni.
Regolamento (UE) 2024/1257 – emissioni inquinanti per autovetture, furgoni, autobus e camion: EUR-Lex Regulation (EU) 2024/1257 (Euro 7)
AFIR e TEN-T: la spina dorsale della transizione
Uno dei nodi cruciali per rendere praticabile la decarbonizzazione è lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica e rifornimento. Il regolamento AFIR (Alternative Fuels Infrastructure Regulation), in vigore da aprile 2024, impone agli Stati membri di garantire entro il 2025 una rete di ricarica ad alta potenza ogni 60 km sulla rete TEN-T core, stazioni di idrogeno ogni 200 km entro il 2030 e punti di ricarica dedicati ai mezzi pesanti nei principali nodi urbani. Parallelamente, la revisione della rete TEN-T vincola i Paesi a completare corridoi multimodali sostenibili entro il 2030 e il 2050. Questi interventi puntano a colmare l’attuale carenza infrastrutturale e a permettere ai camion elettrici e a idrogeno di operare su lunghe distanze in tutta Europa.
Altri progetti e iniziative
Accanto a questi pilastri, l’UE ha avviato altre iniziative rilevanti. Il Pacchetto Omnibus (2025) mira a ridurre gli oneri burocratici per le imprese, digitalizzando la documentazione e concedendo più tempo per adeguarsi ad alcune regole ambientali. Il pacchetto Greening Freight promuove l’intermodalità con incentivi al trasporto combinato e introduce il regolamento CountEmissionsEU, che stabilisce un metodo unico per calcolare le emissioni delle spedizioni. Sono inoltre attivi progetti pilota cofinanziati dall’UE, come H2Haul e ZEFES, che testano flotte di camion elettrici e a idrogeno in scenari reali. Sul fronte finanziario, programmi come CEF Transport e i prestiti agevolati BEI sostengono lo sviluppo di infrastrutture e l’acquisto di veicoli a basse emissioni, offrendo opportunità anche alle PMI del settore.
La strada ancora da percorrere
Il percorso europeo verso un trasporto pesante a basse emissioni è chiaro e irreversibile. Standard più severi, infrastrutture capillari e incentivi economici delineano un quadro che nei prossimi dieci anni cambierà radicalmente il mercato. Nonostante i progressi normativi e tecnologici, la decarbonizzazione del trasporto pesante presenta tuttavia ancora diverse sfide.
Il costo iniziale dei veicoli a emissioni zero, come i camion elettrici e a idrogeno, è ancora elevato rispetto ai mezzi tradizionali, rendendo necessario un sistema di incentivi per favorirne l’adozione su larga scala.
Un altro ostacolo è la carenza di infrastrutture di ricarica e rifornimento, con un numero ancora insufficiente di stazioni per supportare una transizione completa. Parallelamente, la disponibilità di carburanti alternativi come l’idrogeno verde e i biocarburanti sostenibili è limitata, a causa dei costi di produzione e della difficoltà di distribuzione su ampia scala. Inoltre, il settore deve costantemente adattarsi a normative in continua evoluzione, il che richiede investimenti in aggiornamenti tecnologici e formazione del personale. Superare queste sfide è essenziale per raggiungere gli obiettivi climatici globali.
Il successo di questa transizione dipenderà dalla capacità del settore di innovare e collaborare con le istituzioni per sviluppare soluzioni sostenibili. Il futuro del trasporto pesante sarà sempre più legato a veicoli elettrici, idrogeno e biocarburanti, con un ruolo centrale della digitalizzazione per ottimizzare i consumi e ridurre l’impatto ambientale. Le aziende che sapranno adottare per prime queste soluzioni non solo contribuiranno alla transizione ecologica, ma otterranno anche un vantaggio competitivo in un mercato sempre più orientato alla sostenibilità.