Evoluzione e crescita dei servizi intermodali: il parere di Gianfranco Brillante
Abbiamo chiesto a Gianfranco Brillante il suo parere sulle condizioni del rilancio del trasporto ferroviario intermodale
Per conoscere quali siano le condizioni di natura infrastrutturale e tecnico-economica per il rilancio del trasporto ferroviario intermodale abbiamo raccolto il parere del dottor Gianfranco Brillante, Regional Manager della filiale di Milano di FERCAM S.p.A. e coordinatore della Business Unit Transport Intermodal di FERCAM.
Quale ruolo hanno le infrastrutture per il rilancio del trasporto ferroviario cargo?
Le infrastrutture sono un tassello fondamentale per lo sviluppo del traffico ferroviario nelle due componenti tradizionale e intermodale. Per migliorare la competitività del sistema intermodale, occorre rimuovere almeno due ostacoli strutturali fondamentali: l'altezza delle gallerie, per consentire il passaggio dei semirimorchi intermodali – oggi impossibile - su molte tratte transalpine come attraverso il tunnel del Frejus e ridurre i dislivelli nei percorsi ferroviari che limitano il peso e la lunghezza dei convogli, richiedendo l'utilizzo di doppi locomotori con aumento dei costi di gestione. A questo fine si sta lavorando da anni alla costruzione del tunnel di base del San Gottardo, inaugurato da pochi anni, che una volta collegato al tunnel sotto il monte Ceneri permetterà il passaggio transalpino attraverso la Svizzera con una linea ferroviaria di pianura. Questa nuova infrastruttura dovrebbe essere disponibile nel 2020 e consentirà un notevole incremento di traffico da e verso il nord Europa con treni più lunghi e con tempi di percorrenza ridotti.
Quale importanza hanno gli incentivi per lo sviluppo del trasporto intermodale terrestre?
Per lo sviluppo di questa tecnica di trasporto gli incentivi sono ancora necessari, perché il servizio intermodale da solo non riesce ad essere competitivo rispetto al trasporto stradale. Non solo non si svilupperà, ma il trasporto intermodale terrestre senza incentivi avrà difficoltà a mantenere le attuali quote di mercato nel traffico internazionale.
Parlando di equipment, secondo lei quali saranno le unità di carico intermodali più utilizzate nei prossimi anni?
Sicuramente il semirimorchio intermodale consente di avvicinare il mercato tradizionale del trasporto stradale al combinato. Ritengo che i semirimorchi siano anche più flessibili, possono essere utilizzati indifferentemente sia su strada che su ferrovia. FERCAM dispone di un parco di unità di carico intermodali composto da 418 semirimorchi intermodali (dove abbiamo concentrato gli ultimi investimenti), 298 casse mobili centinate da 13,60 metri, 100 casse mobili da 7,82 metri e 337 casse mobili da 7,45 metri.
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