L’emergenza Covid ha avuto un forte impatto sulle economie globali, causando criticità operative e rallentamenti nella produzione. La piccola e media impresa, in particolare, si è trovata e si troverà ancora nelle prossime settimane ad affrontare sfide importanti, andando incontro alle fasi di ripresa a valle del periodo di diminuzione o, in alcuni casi, sospensione totale delle attività. È pressoché certo che
la maggior parte delle imprese, sia in Italia che all’estero, si troverà infatti quest’anno ad affrontare cali nel fatturato, talora drastici.
Fra le conseguenze immediate delle restrizioni, certamente indispensabili per far fronte alla pandemia, vi è una
generale riduzione di liquidità, dovuta a difficoltà diffuse nel riscuotere ed adempiere ai pagamenti. Le insolvenze si riflettono inevitabilmente sull’intera filiera produttiva, causando tensioni finanziarie e squilibri tra le esigenze e le risorse che è effettivamente possibile mettere in campo.
Analizzare e pianificare per superare la crisi
Primo passo per le aziende che si trovano a fronteggiare una riduzione del proprio flusso di cassa è l’
elaborazione di una panoramica accurata della situazione di liquidità (quanta, dove, quali valute …). Grazie a questo quadro analitico completo,
sarà quindi possibile elaborare un piano per intraprendere azioni migliorative.
Molti opteranno per un taglio dei costi, ma è necessario essere molto cauti nel prendere questo tipo di decisione, in quanto le conseguenze potrebbero ripercuotersi a lungo raggio sulle attività future e rendere più difficoltosa l’uscita dalla crisi. Sarà necessario invece
ricercare il giusto bilanciamento fra risultati nell’immediato ed effetti sul futuro, così da preparare al meglio il domani dell’impresa.
È senza dubbio l’occasione per mostrarsi creativi e flessibili,
adattando ove possibile la propria offerta, le proprie soluzioni e le proprie modalità di servizio alle mutate esigenze della clientela e alle normative per il contenimento del contagio. È possibile inoltre fare affidamento su soluzioni finanziarie ad hoc e negoziare con i propri fornitori e creditori tempistiche differenti di pagamento.
Alcune idee attuabili per aumentare la propria liquidità
- Informarsi accuratamente sulle misure tutelative e di supporto proposte dal governo
- Esplorare nuove opportunità di business e potenziali nuovi flussi di reddito
- Negoziare sconti e/o termini di pagamento estesi con i fornitori
- Attivare una forma di finanziamento e/o prestito
- Ottenere pagamenti anticipati dai clienti
Quest’ultimo punto potrebbe sembrare inapplicabile, in quanto è verosimile che anche le aziende clienti possano trovarsi in condizione di difficoltà economica. E tuttavia esiste una soluzione volta alla riscossione immediata dei propri crediti, grazie all’appoggio ad un ente terzo che provvede all’acquisto del credito: si tratta del factoring.
Il factoring come sostegno alla liquidità aziendale
Secondo dati
Assifact (Associazione Italiana per il Factoring) le
società di factoring muovono in Italia oltre 250 miliardi di € all’anno, ovvero il 14% del PIL. Secondo stime dell’Associazione, circa 270 miliardi di € saranno acquistati nel 2020 da banche ed imprenditori finanziari che svolgono attività di factoring, il che equivale ad una ulteriore crescita del 3-4%.
Il factoring è uno
strumento di gestione del capitale circolante, basato su cessione del credito (Legge 21 febbraio 1991, n°52). Rappresenta una
risposta puntuale alla riduzione dei flussi di cassa, ovvero una soluzione mirata alla mancanza di liquidità delle imprese, che già in anni passati (ad esempio in corrispondenza della crisi finanziaria del 2008) si è dimostrata un valido alleato per la ripresa.
Si tratta soprattutto di una modalità che consente di incrementare molto rapidamente le risorse economiche a disposizione, con una gestione burocratica ben meno onerosa rispetto ad una richiesta di finanziamento bancario. È inoltre attivabile in via complementare oppure alternativa alle altre fonti di finanziamento a cui l’impresa può accedere.
Come funziona il factoring?
Il meccanismo del factoring è semplice: l’impresa, che ha un credito commerciale nei confronti di un proprio fornitore, cede il credito ad un ente terzo, il factor. Il
factor anticipa quindi il pagamento delle fatture, andando in seguito a riscuotere presso il soggetto debitore. Le modalità più comunemente attivate sono
“Prosoluto”, con cui il factor si assume la totalità del rischio di insolvenza da parte del soggetto debitore, e “
Prosolvendo”, con cui il factor esercita diritto di rivalsa del credito sull’impresa cliente.
Comune anche la forma del
“Reverse factoring”, attraverso cui è l’azienda debitrice a proporre l’operazione, in modo che il factor stipuli un contratto con tutti i clienti creditori e provveda ad anticipare il saldo delle spese. L’impresa debitrice potrà così usufruire di una dilazione dei pagamenti.
Con il factoring, l’azienda usufruisce di un
servizio modulabile di consulenza specializzata, affidando ad esperti la gestione ed il controllo del proprio portafoglio crediti. L
’erogazione dei fondi avviene in modo veloce e sicuro, con immediata ottimizzazione della programmazione degli incassi.
FERCAM offre un servizio di factoring dedicato ai propri fornitori
Grazie a
FERCAM Factor, società del Gruppo, anche FERCAM propone questo servizio ai propri fornitori, nelle forme Prosoluto e Prosolvendo. Offriamo così ai nostri partner un’opportunità di finanziamento immediato, potenzialmente molto rilevante per superare questo momento delicato.
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