Non va in porto l'operazione FercamArtoni
Nonostante le ingenti perdite di fatturato e "fuga" di figure apicali e dipendenti essenziali per l’operatività aziendale in Artoni, Fercam tramite la propria controllata FercamArtoni srl era in trattiva per l’affitto del ramo d’azienda di 22/24 filiali e un organico di ca. 400 persone, ovvero quasi ¾ dell’intero organico Artoni .
Nell’incontro tra le Organizzazioni sindacali e i rappresentanti di Artoni e di FercamArtoni srl, società che avrebbe dovuto stipulare i relativi contratti, tenutosi il 10 febbraio 2017 a Roma, non è stato possibile convincere i sindacati della bontà della proposta di FercamArtoni srl, che intendeva salvaguardare quasi ¾ dei posti di lavoro di Artoni con la garanzia per i ca. 400 dipendenti di mantenere tutti i diritti acquisiti. Per i circa 160 dipendenti che non rientravano nel perimetro del ramo d’azienda, la proposta di FercamArtoni srl prevedeva importanti incentivi di buonuscita in aggiunta all’indennità di disoccupazione.
Le richieste delle organizzazioni sindacali insistevano sul passaggio dell’intero organico, una richiesta impraticabile anche in considerazione del calo del volume di traffico di oltre il 50% in Artoni. L’accordo sindacale sull’operazione era tra le condizioni essenziali per potere procedere nella trattativa con successiva eventuale firma dei contratti.
Essendo nel frattempo ulteriormente e drasticamente calato il volume delle spedizioni e cessata l’attività in molte sedi Artoni, FercamArtoni srl si era vista impossibilitata, suo malgrado, a continuare la trattativa.
Nonostante ulteriori tentativi intercorsi tra lunedì 13 febbraio e martedì 14 febbraio le organizzazioni sindacali non sono giunte a una proposta condivisa.